LA CESSIONE DEL CREDITO D’IMPOSTA E IL MECCANISMO DELLO SCONTO IN FATTURA COME ALTERNATIVA ALL’UTILIZZO DIRETTO DELLA DETRAZIONE
I soggetti che hanno diritto al Superbonus del 110%, all’Eco-Sismabonus con le aliquote “standard”, al Bonus Facciate o al Bonus Ristrutturazioni, possono utilizzare direttamente la detrazione fiscale e recuperare il credito maturato negli anni successivi. In alternativa, il Decreto Rilancio offre loro un’opportunità molto vantaggiosa.
Si tratta della possibilità di optare per la cessione di un credito d’imposta o per un contributo sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto per le spese sostenute negli anni 2020 e 2021 e relative agli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, adozione di misure antisismiche, recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, installazione di impianti fotovoltaici e installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
La cessione del credito d’imposta offre la possibilità al beneficiario della detrazione maturata per questo tipo di interventi, di cederlo al fornitore o ad altri soggetti. Fino al Decreto Rilancio, il credito poteva essere ceduto soltanto a un’impresa collegata direttamente all’esecuzione degli interventi agevolati, ad eccezione dei soggetti cosiddetti “incapienti” che potevano cedere il credito anche a banche o istituti finanziari. Con il Decreto Rilancio, invece, tali limitazioni non sono più previste e tutti i soggetti possono beneficiare della cessione del credito d’imposta.
Il meccanismo dello sconto in fattura è una riduzione del corrispettivo dovuto anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da loro recuperato sotto forma di credito d’imposta che, a sua volta, può essere ceduto ad altri soggetti.
Un esempio pratico del meccanismo
Ipotizziamo un intervento da 30mila euro per l’installazione del cappotto termico a un edificio e incentivato al 110%, secondo le condizioni richieste per accedere al Superbonus. Il beneficiario della detrazione può decidere di pagare l’importo e recuperare il credito d’imposta maturato di 33mila euro nei 5 anni successivi, utilizzandolo in compensazione con le imposte dovute nel limite di 6.600 euro annui. Oppure, può optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura e realizzare i lavori a costo zero, senza dover attendere 5 anni per recuperare il credito maturato. Una vera rivoluzione per le tasche dei cittadini, per l’intero settore dell’edilizia e, non meno importante, per l’ambiente.
Come usufruire del credito d’imposta o dello sconto in fattura?
Innanzitutto, bisogna inviare un’apposita comunicazione all’agenzia dell’entrate, per via telematica, a decorrere dal 15 ottobre 2020 ed entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese che danno diritto alla detrazione.
L’esercizio dell’opzione può essere effettuato per ogni stato di avanzamento lavori, i quali non possono essere più di due per ogni intervento complessivo e si devono riferire ad almeno il 30% dell’intervento. A seguito dell’invio della comunicazione, viene rilasciata entro 5 giorni una ricevuta che ne attesta la presa in carico o il respingimento, con relative motivazioni. Se la comunicazione non viene inviata nei tempi e nelle modalità previste dall’Agenzia delle Entrate risulta inefficace.
Il provvedimento pubblicato dall’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il credito risulta visibile nel cassetto fiscale e può essere utilizzato dai cessionari e fornitori a partire dal giorno 10 del mese successivo alla ricezione della comunicazione e, comunque, non prima del 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese.
Inoltre, per poter optare per un contributo sotto forma di sconto o per la cessione di un credito d’imposta con riferimento agli interventi che beneficiano del Superbonus del 110%, è necessario richiedere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta.
La cessione del credito d’imposta e lo sconto in fattura rappresentano, quindi, un’opportunità straordinaria che, in alternativa all’utilizzo diretto delle detrazioni fiscali, permettono di rendere gli edifici più efficienti e sicuri, azzerando o riducendo, da subito, le spese da sostenere.

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